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Simba
BIOGRAFIA
Ed eccomi, sono Andrea, ho 24 anni, sono cresciuto a Porlezza, in provincia di Como ma da ormai quattro anni mi definisco cittadino del mondo senza una fissa dimora, mi piace classificarmi cosi.
Ma oggi non sono qui per parlare di me, bensì di una parte di me molto importante: la mia parte artistica, l’amico che sa più cose di me che di sé stesso, colui che mi racconta e mi fa esprimere, a mio avviso, nel miglior modo, tramite la musica.
Ho chiamato questa parte di me ‘Simba’ ma facciamo un paio di passi indietro.
Adolescenza :
Andrea è nato il 20.06.1998 presentandosi con il braccio a cui è stata rotta la clavicola nel riposizionarlo al posto giusto. Dicono sia uscito tutto nero per mancanza di ossigeno, in pratica stava lasciando la dimensione ancora prima di farne parte in prima persona: spaziale sta cosa.
Ha sempre avuto un presentimento strano, tipo il non far parte totalmente di questa società, insieme di persone, globo, chiamatela come volete; si è sempre sentito diverso sotto determinati aspetti ma ogni cosa ha il suo tempo ed Andrea ha preso e forse sta ancora prendendo il suo per individuare il giusto sentiero per poter raggiungere i propri obiettivi.
Simba è arrivato in quel momento.
A 4 anni la perdita del primo nonno; ricorda poco data la giovane età, sapeva solo di aver perso una figura davvero importante per lui; la prima forma di scrittura come per sfogo arrivò dopo poco tempo, all’età di 7/8 anni iniziò a scrivere delle pagine di diario dove raccontava le proprie giornate al nonno. All’età di 11 anni, uno dei suoi cugini muore dopo sei mesi di agonia causati da un cancro e dopo solo due anni ancora, l’ultimo nonno di Andrea decide di andarsene dopo sei mesi di lotta, anche lui per un altro tumore.
Furono momenti difficili ma dal quale prese spunto per crearsi nuovi obiettivi e iniziare a concentrarsi su questi per raggiungerli. Dopo altri due anni sono iniziati i problemi famigliari, a cambiare molte carte in gioco.
Dopo le scuole medie è arrivata l’ora di dover scegliere.
L’idea che aveva era quella di conseguire un diploma in Svizzera attraverso un apprendistato che però, avrebbe potuto iniziare solo all’età di 16 anni.
All’età di 15 anni sono iniziati i problemi famigliari e per non subirne le pressioni, iniziò a cercare un lavoro distante da casa o per lo meno dove poteva stare anche durante la settimana e cosi è andata;
In due anni (dai 14 ai 16) cambiò tre scuole senza avere nessuna idea di cosa fare.
La separazione dei suoi genitori non ha tardato ad arrivare, a 16 anni iniziò un apprendistato in Svizzera.
Durante questo apprendistato (agricoltura) lavorava 12 ore al giorno per 4 giorni a settimana e 2 giorni a settimana frequentava la scuola. Stava via tutta settimana, avendo l’azienda ad un’ora da casa e non disponendo ancora di una macchina.
Quel periodo ha influito molto, per molto tempo e a volte continua a farlo, ripensa molto alla famiglia felice che ha avuto per molto tempo consapevole del fatto che tornare indietro non si può ma si ritiene comunque grato per essersela goduta fino a quando ce l’aveva.
‘’ In mezzo a tutte queste cose negative c’erano due anime che più di tutto mi hanno sempre aiutato ad affrontare le salite piu’ dure, cercando di aiutarmi a vedere sempre la luce in fondo al tunnel in qualsiasi occasione: le mie nonne. Il rapporto che avevo con loro era difficile da capire, giudicare, so che era un qualcosa di davvero grande, davvero tanto. Uso il passato in quest’ultima frase perché in sole tre settimane tra Gennaio e Febbraio 2022 hanno deciso entrambe di lasciarmi; è stato penso il periodo più buio che io abbia mai passato dove la luce dopo il tunnel sembrava non esserci.’’
Andrea ricevette in regalo dal fratello maggiore una chitarra classica a 13 anni ma la musica non aveva ancora deciso di ‘occupare’ spazio nella sua vita, non in prima persona, non in quel momento; dopo un mese di corso, la chitarra è rimasta per anni a prendere polvere ma era solo questione di tempo.
A 18 anni diverse lussazioni alla spalla portarono al primo intervento chirurgico che causò il mancato conseguimento del diploma di agraria (mondo e contesto in cui è cresciuto) ed ecco che si presentò un’altra sfida nonché il dover cambiare lavoro, almeno per un anno, i medici dicevano. Cosi fu, dopo sei mesi dall’intervento iniziò a lavorare nel campo della ristorazione che dava soddisfazione si, ma anche senso di incompletezza e insoddisfazione.
Sapeva di non voler fare quello per tutta la vita e lo sa ancora oggi.
Dopo due anni e mezzo era a punto e a capo. Dopo un incidente in moto la spalla ha subito inaspettatamente l’ennesima lussazione e questo ha portato al secondo intervento chirurgico.
Lo sconforto era veramente alle stelle ma la voglia di riprendersi fisicamente e moralmente ancora di più.
A 20 anni decide di partire per un viaggio in backpacking, vivendo in tenda e di veramente poco, assaporando il gusto della semplicità, della natura e di quello che una vita da nomade possa offrire nel Nord Europa, in Norvegia. Il gusto di quell’esperienza non è più tornato ma è rimasto lo spirito viaggiatore che lo spinge a muoversi molto spesso, per lavoro o svago da quattro anni a questa parte.
A 21 anni torna in Norvegia ed è lì che la musica ha preso un posto nella sua vita.
Viste le difficoltà nel praticare gli sport che più praticava come calcio e corsa in montagna, la chitarra era lo strumento perfetto per esprimersi; tra le avventure, esperienze, emozioni accumulate negli anni e il voler dire sempre la sua, la musica ha dato l’opportunità ad Andrea di trovare l’hobbie perfetto.
A luglio 2019 durante un aperitivo un amico mi ha proposto di fare un tatuaggio da un ragazzo che tatuava anche senza appuntamento quindi l’ho accompagnato ma volendomi tatuare anche io, ho deciso di tatuarmi il simbolo di Simba, il cartone animato, sul fianco.
‘Sei di mattina’, il primo singolo è nato a Tana Bru, Nord della Norvegia, in una casa in mezzo al nulla, esattamente il 6 dicembre 2019 mentre la neve scendeva senza sosta, come per diversi mesi all’anno succede lassù. A quel tempo la musica era appunto un hobbie ma Andrea sentiva che non poteva continuare a scrivere solo per sé stesso, era giusto rendere le persone partecipi di ciò che gli frullava in testa. Dopo sei giorni muovendosi a piedi e dormendo in tenda in montagna al Nord Italia (dov’era tornato per ferie) e 60 km percorsi, ha realizzato che nome d’arte adatto avrebbe potuto essere ‘Simba’, visto che la sua storia è per molti versi simile a quella del famoso Leone.
Aveva un nome d’arte, una canzone e tanta voglia di condividere.
C’era tutto l’occorrente per uscire allo scoperto.
La musica ha ormai preso la priorità per lui da quasi tre anni.
In poco meno di 3 anni la musica ha dato delle piccole ma allo stesso tempo grandi soddisfazioni e il coraggio di esporsi, ha aperto la porta per potersi dare almeno una chance con la musica.
Dopo quasi tre anni di musica, queste righe determinano la fine di un progetto dal quale, chissà, quanti ne nasceranno, in qualsiasi modo vada a finire questa esperienza.
Trasparenza e semplicità sono due elementi fondamentali e sono quelli su cui maggiormente Andrea punta per farsi strada in questo bellissimo viaggio.